Le patologie del distretto polso/mano sono sempre di maggiore riscontro. Attività sportive, lavorative, o l’uso di smartphone nella vita quotidiana rappresentano continui insulti che, a volte, possono manifestarsi con dolori e limitazioni funzionali. Di seguito un breve elenco delle patologie di cui più frequentemente mi occupo.
Processo infiammatorio cronico e degenerativo a danno dell’articolazione trapezio-metacarpale (articolazione che si trova alla base del primo dito della mano). La malattia colpisce prevalentemente il sesso femminile dopo i 40-50 anni. Il sintomo principale è il dolore che inizialmente è saltuario, soprattutto legato al movimento; nelle fasi avanzate diventa costante, presente anche a riposo e progressivamente invalidante.
Sindrome clinica caratterizzata da un’infiammazione dei tendini che servono ad estendere ed abdurre il pollice. La sede del dolore è la regione postero-laterale del pollice con irradiazione al polso e, in alcuni casi, anche all’avambraccio. Colpisce maggiormente le donne (30-50 anni) e soggetti che praticano attività manuali.
È una delle patologie più diffuse che interessano la mano. Colpisce prevalentemente il sesso femminile in un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. La sindrome del tunnel carpale insorge principalmente in soggetti che si occupano di lavori manuali pesanti e/o ripetitivi, nei diabetici, in chi soffre di patologie della tiroide (ipotiroidismo), nelle donne durante o dopo la gravidanza, oppure compare con la menopausa. È dovuta alla compressione del nervo mediano all’interno del tunnel carpale. Nello stadio iniziale, i sintomi si presentano prevalentemente durante la notte con la comparsa di formicolio, intorpidimento, “scosse” alle prime tre dita della mano e alla metà radiale del quarto dito; si può associare a rigidità, gonfiore delle dita della mano (soprattutto al mattino) e bruciore. Progressivamente diventa sempre più evidente la perdita della sensibilità della mano con deficit della forza prensile.
O tenosinovite stenosante. Patologia comune, spesso secondaria a eccessivo sovraccarico dei tendini flessori delle dita, caratterizzato da dolore e difficoltà nell’estendere un dito (con presenza o meno di uno “scatto” al momento dell’estensione).
Retrazione dell’aponeurosi palmare che determina progressivamente la flessione permanente e irriducibile di una o più dita della mano (generalmente quarto e quinto dito). È più frequente nel sesso maschile (40-60 anni). Nel 30-50% dei casi è bilaterale. Nella storia naturale della patologia si riconoscono varie fasi. Inizialmente si presentano dei noduli sottocutanei sul palmo della mano, a livello della testa del quarto e quinto metacarpo, successivamente si formano dei cordoni fibrosi e sclerotici che mantengono piegate le dita interessate.
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