Ginocchio L’articolazione del ginocchio è quella più interessata dagli infortuni da sovraccarico nel runner. Finora non esiste alcuna evidenza scientifica che la corsa di resistenza a chilometraggi bassi o moderati causi l’artrosi del ginocchio. Purtroppo l’artrosi del ginocchio può presentarsi anche nelle persone più giovani, fra i 35 e i 55 anni. Precedenti infortuni (lesioni meniscali o del legamento crociato), sovrappeso, ginocchio varo o valgo e un inizio della pratica della corsa troppo aggressivo e su terreni impegnativi per irregolarità e pendenza, sono i principali fattori che favoriscono le lesioni della cartilagine articolare. Sicuramente correre senza una corretta tecnica di corsa o da stanchi (allenamenti e gare troppo duri per la condizione atletica) può portare a una ridotta capacità di sopportare gli stress meccanici che si creano al momento dell’appoggio del piede al terreno, con conseguente danno all’articolazione del ginocchio.Alcuni studi hanno evidenziato come con l’infiltrazione del ginocchio con acido ialuronico ad alto peso molecolare sia stato possibile ritardare di 3.8 anni la protesi nel 75% dei pazienti.
È caratterizzata da dolore in sede antero-laterale del ginocchio che si accentua all’inizio della flessione. È frequente nei soggetti che praticano sport come corsa, pallavolo, basket ed è anche conosciuta come “ginocchio del corridore”.
Questa patologia è la croce di tutti i runners, specialmente chi corre tanti km a settimana, ci sono passato personalmente durante la preparazione alla Maratona di New York e so cosa significa. La fascite plantare è l’infiammazione del legamento arcuato che attraversa la parte inferiore del piede e collega il tallone con la base delle dita. E’ una delle cause più comuni di tallonite. Causa un dolore molto forte alla pianta del piede, spesso più acuto al risveglio (il paziente riferisce di non riuscire a mettere il piede a terra quando si alza dal letto). Prima di arrivare alle infiltrazioni di solito si inizia usando un plantare specifico o facendo alcune sedute di laser terapia. Nella maggioranza dei casi è sufficiente una infiltrazione di cortisone ecoguidata sulla fascia plantare per eliminare completamente il problema.
“Gomito del tennista” è un’espressione che viene comunemente utilizzata per indicare l’epicondilite, un disturbo a carico del gomito dovuto alla degenerazione di un tendine alla sua inserzione ossea sull’epicondilo omerale (piccola sporgenza ossea terminale dell’omero che si trova nel gomito).
Questa condizione, che provoca dolore anche molto intenso, è una conseguenza del sovraccarico tendineo dovuto a una continua sollecitazione dei muscoli epicondiloidei (quei muscoli, cioè, che permettono l’estensione del polso e delle dita della mano).
L’approccio terapeutico all’epicondilite è generalmente conservativo e prevede l’utilizzo di antinfiammatori, terapie fisiche (come laserterapie e onde d’urto focali per migliorare la microvascolarizzazione locale), sedute di fisioterapia e stretching. Spesso però bisogna ricorrere ad infiltrazioni ecoguidate di anestetici, PRP, cortisonici o acido ialuronico. L’efficacia a breve termine di queste procedure è largamente dimostrata ma i risultati a lungo termine non potranno essere raggiunti se non in concomitanza di un insieme di fisioterapia ed economia tendine.
La grande maggioranza degli sportivi, durante la propria carriera, amatoriale o non, va incontro a lesioni muscolari o tendinee di vario grado, dalla lesione di I grado (Stiramento) fino ad arrivare alla vera e propria rottura delle miofibrille che compongono il muscolo (strappo). Da pochi anni a questa parte oltre ai trattamenti conservativi e fisoterapici classici è stato introdotto l’uso del collagene. Il collagene è la proteina più abbondante nel nostro corpo e svolge un ruolo fondamentale nel mantenere l’integrità e la forza dei nostri tessuti. Le infiltrazioni di collagene sono un’opzione di trattamento relativamente nuova che può aiutare a riparare e rigenerare i tessuti danneggiati. Il collagene iniettato nel tessuto danneggiato stimola il naturale processo di guarigione del corpo, favorendo la crescita di nuove cellule. Nel tempo, le nuove cellule sostituiscono il tessuto danneggiato, con conseguente miglioramento della funzionalità e riduzione del dolore. È stato anche dimostrato che questa procedura riduce l’infiammazione e promuovono la produzione di lubrificanti naturali nell’articolazione, migliorando la mobilità articolare. Le infiltrazioni ecoguidate sulla lesione muscolare, di solito nel numero di 2-3, permettono tempi di recupero molto più rapidi (fino al 40%). Il grande vantaggio del collagene è che non può dare reazioni allergiche ed ha un costo decisamente basso rispetto all’acido ialuronico.
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